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Design Week e tanto altro.

07/06/2022

Una nuova Design Week. E la sorprendente installazione firmata Gianpaolo Venier per Abitex a Senato Hotel Milano.

“Lilliput” è un allestimento immaginato da Gian Paolo Venier per Senato Hotel Milano. L’ispirazione arriva da “I viaggi di Gulliver” e intende semplicemente ricordare al visitatore che esiste sempre un punto di vista (e di forza) diverso da quello che abitualmente consideriamo “vero”.

Nell'installazione vediamo delle sedie giganti di 3 metri e 50 centimenti di altezza, morbide e flessuose che emergono dallo specchio d’acqua del suggestivo cortile di Senato Hotel Milano.

Le sedie sono realizzate in gomma estrusa e rivestite con un tessuto ricavato dal PET riciclato disegnato da Gian Paolo Venier per ABITEX: B-Chew.
 

Come è arrivato al concetto di Liliiput e perché con Abitex col suo tessuto 100% riciclato?

"Lilliput" nasce da un incontro col direttore creativo di Senato Hotel Milano. A lui ho raccontato per la prima volta del tessuto che stavo disegnando per Abitex, che ha un forte richiamo al riciclo. Un tessuto che nasce da una bottiglia di acqua minerale da cui viene ricavato un filato in pasta bianca, sostenibile indoor e outdoorIndoor e outdoor perché riproduce un mix tra la tattilità – una texture morbida come per l’indoor  e la performance, quella che permette al tessuto di essere utilizzato sotto la pioggia o immerso nel mare. Una bella scommessa.

È stato immediato il collegamento tra Senato Hotel Milano, con la sua corte d’acqua e il concetto di sostenibilità proprio di questo tessuto. Il riemergere di qualcosa che si trasforma per diventare altro, vuol dire cambiare punto di vista. Esattamente come fece Gulliver davanti ai lillipuziani: poteva schiacciarli come degli insetti, grande e grosso com'era ma, invece di sopraffarli, ha cambiato punto di vista, ha cercato di capire quel mondo, vivendo così un’esperienza pazzesca.

Queste tre seggioline, alte quasi quattro metri, vogliono esprimere un punto di vista diverso, provocare delle reazioni. Un osservatore attento potrebbe pensare “Sono delle sedie utizzate come un'icona”. Perché la sedia è l’icona del Salone del Mobile, del Design, e in questo progetto, noi in realtà le trasformiamo in qualcosa che deve essere innovativo: il punto di vista con cui osservarla.

Qual è il suo percorso, le sue ispirazioni, che cos'è per lei il Design?

Lavoro con uno studio che si chiama Studio OTTO, quindi quando parlo di me parlo in realtà di un gruppo di persone, di un sistema articolato. Poi certo c’è il percorso personale del singolo, fatto di ricerca, ma tutti i nostri progetti sono comunque costruiti da un lavoro in team.

La filosofia che ci guida si potrebbe dire che è
 quella della sottrazione, di una sottrazione intesa però come punto di arrivo. Un processo che parte da un’analisi, arriva a una elaborazione e quindi alla sottrazione. Un approccio che non è nuovo certamente in sè, ma fatto con codici estetici "nostri".

Il Design è anche disegnare una sedia, con quattro gambe dritte, uno schienale regolare e una forma di 1 mt. per 1 mt. niente di strano in sè. Torniamo sempre all’icona del prodotto perché è 
l’immagine originaria che andiamo a cercare di rinnovare.

Ci può raccontare qualcosa di un progetto in particolare che sta seguendo in questo momento?

Le voglio raccontare dell’ultimo progetto di hôtellerie, realizzato per 25 Hours Hotel. Si trova a Firenze in Piazza San Paolino in zona di Santa Maria Novella, una location assolutamente insolita per un albergo urbano di quelle dimensioni.
Il committente, la catena tedesca 25 Hours ci chiedeva di realizzare un concept sulla Divina Commedia. Ora, capirete con me che andare a parlare di Dante a Firenze con un brand tedesco poteva essere un rischio. Così ci siamo ristudiati tutto Dante (ed è stata una bellissima occasione per farlo) e con quel modo un po’ irriverente di raccontare Dante alla Benigni, abbiamo cercato di reinterpretare degli interrni come fossero una scenografia teatrale. Perché non volemo fare didattica, ma divulgazione e quindi è stato naturale concentrarsi sulla scenografia e sull’esperienza.

Oggi un Albergo deve offrire infatti un’esperienza di vita, di uno o due giorni di soggiorno, ma può farlo con l'aiuto del design. 
E specialmente in un albergo urbano dove la permanenza è breve, lo storytelling deve essere molto marcato.

LILLIPUT di Gian Paolo Venier per Abitex

Aperto al pubblico dal 5 al 12 giugno nella Corte d'acqua di Senato Hotel Milano.

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